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Drenare vs Detossificare: qual è la differenza?

Aggiornamento: 4 ott 2024

In determinate circostanze o durante specifici periodi dell’anno, come le transizioni stagionali di primavera e autunno, può risultare necessaria una stimolazione naturale degli organi emuntori (fegato, reni, polmoni, intestino e pelle) al fine di supportarli nel compimento delle loro normali funzioni fisiologiche.

In omeopatia si distinguono due tipologie di drenaggio: il drenaggio emuntoriale, che concerne l'attivazione degli organi emuntori, cioè apparato gastroenterico, urinario, respiratorio, tegumentario (la pelle) e circolatorio e il drenaggio connettivale (o di matrice), che si focalizza sulla sostanza fondamentale (ground substance) del tessuto connettivo (Fig. 1)—ossia il tessuto di sostegno strutturale e funzionale agli altri tessuti.

Drenaggio: sinonimi Cleanse, Floushing o Depurazione

La distinzione fondamentale tra drenaggio e detossificazione risiede nel fatto che il primo si manifesta a livello extracellulare, ossia al di fuori della cellula, e ha un’azione sul terreno biologico e sulla funzionalità dell'organo. Al contrario, la detossificazione avviene a livello intracellulare, in particolare all'interno degli epatociti nel caso specifico del fegato, ed esercita un'azione diretta sull'organo bersaglio.


Figura 1. Rappresentazione del tessuto connettivo e dei suo costituenti.

La matrice extracellulare: il terreno biologico

La matrice extracellulare (ECM) è la sostanza in cui si trovano immerse le cellule dei tessuti. È costituita dalle fibre (soprattutto collagene) e dalla sostanza fondamentale una struttura colloidale simile a un gel compatto.

La matrice extracellulare (ECM) rappresenta un supporto fondamentale per i tessuti e gli organi presenti nell'organismo, rivestendo un ruolo cruciale nella loro integrità sia strutturale che funzionale. Inoltre, essa avvia segnali biochimici e biomeccanici essenziali per processi quali la morfogenesi, la differenziazione e l’omeostasi dei tessuti.


La plasticità della matrice consente il passaggio di un elevato numero di cellule e molecole all'interno del tessuto connettivo. Tuttavia, l'accumulo di tossine provoca un rallentamento di questo flusso (simile a un ingorgo, quello che gli anglosassoni chiamano traffic jam), rendendo l'ECM più compatta e rigida; tale condizione compromette la comunicazione cellulare e l'ossigenazione, elementi indispensabili per il mantenimento di un corretto funzionamento fisiologico. L'eccesso di tossine altera inoltre la capacità autoregolatrice dell'ECM e la sua naturale alternanza circadiana tra una fase più fluida (stato sol) correlata alla condizione di infiammazione fisiologica necessaria per neutralizzare quotidianamente il carico tossinico introdotto nel sistema (dalle 3:00 alle 15:00) e una fase più solida (stato gel) (dalle 15:00 alle 3:00) durante la quale si verifica la ricostituzione del tessuto connettivale e delle proteine. Per preservare l'omeostasi e contrastare il sovraccarico tossinico, la matrice prolunga il suo naturale tempo biologico di infiammazione fisiologica in uno stato di persistenza. Questo fenomeno conduce all’instaurarsi di una condizione di infiammazione cronica di basso grado (low grade inflammation) che può che può risultare in affaticamento epatico e alterazioni del microbiota.


L’omeostasi è comune alla medicina tradizionale e alle medicine orientali (Medicina Ayurvedica e Medicina Tradizionale Cinese). L’andamento circadiano si riflette, infatti, nell'orologio degli organi della Medicina Tradizionale Cinese (MTC), secondo il quale il fegato manifesta la sua massima attività tra le 1:00 am e le 3:00 am, mentre è soggetto a una fase di riposo dalle 1:00 pm alle 3:00 pm.

Secondo il punto di vista ayurvedico, tutte le malattie hanno origine da Amadosha, la viziatura di Agni (fuoco digestivo), cioè il malfunzionamento di Agni, che produce Ama, cioè particelle di cibo indigerite, propriamente un materiale non elaborato, costituito da un liquido pesante e uncto, appiccicoso, fibroso e di cattivo odore. Le caratteristiche generali di Ama sono: ostruzione dei canali (Srotorodha), (perdita di forza (Balabhransha), sensazione di pesantezza (Gaurava), pigrizia (Alasya), indigestione (Apakti), salivazione eccessiva (Nisthiva), costipazione (Malasanga), anoressia (Aruchi) e affaticamento (Klama).


I processi di detossificazione epatica possono essere suddivisi in tre fasi:

  • Fase I: dipende principalmente dagli enzimi citocromo p450, che trasformano le tossine liposolubili in idrosolubiliin modo che possono essere eliminate più facilmente dall'organismo.

  • Fase II: gli enzimi di questa fase neutralizzano le sostanze reattive intermedie della Fase I così da renderle sufficientemente idrosolubili da venir escrete (eliminate) con le urine e le feci attraverso un processo noto come coniugazione. Ciò avviene attraverso l’aggiunta di alcune piccole molecole (es. glutatione, aminoacidi, metili etc.).

  • Fase III: I trasportatori della fase 3 (proteine trasportatrici) consentono ai prodotti finali della fase 2 di uscire dalle cellule e di essere eliminati dall'organismo. Qualora questo trasporto epatico non funzioni a dovere le tossine precedentemente metabolizzate non possono essere escrete al di fuori degli epatociti e qui possono provocare danni agli organelli (es. mitocondri) ed al DNA.



Quando è necessario

Il drenaggio è frequentemente impiegato per preparare l'organismo a ricevere una terapia specifica e per prevenire un aggravamento dei sintomi di patologie preesistenti; tuttavia, può rivelarsi altresì utile nel trattamento di condizioni patologiche persistenti. Un esempio emblematico si riscontra nei cani in sovrappeso che non riescono a perdere peso nonostante stiano seguendo un percorso nutrizionale adeguato, il quale integra l'approccio dietetico con quello comportamentale.


I segnali distintivi che indicano la necessità di un drenaggio includono:

  • odori corporei sgradevoli;

  • reazioni cutanee indesiderate;

  • alterazioni dell'alvo (come diarrea, occlusione intestinale e stipsi);

  • affaticamento cronico;

  • e insonnia.

D'altro canto, i segni caratteristici che suggeriscono la necessità di una disintossicazione comprendono:

  • livelli anomali di transaminasi;

  • profili lipidici alterati;

  • difficoltà nella perdita di peso;

  • patologie (poli)endocrine.

  • e neoplasie.


Non aspettare che le transaminasi, la bilirubina e il profilo lipidico siano alterati prima di considerare il fegato. Se le transaminasi vanno bene, non significa necessariamente che il fegato, inteso come organo+funzione, stia bene!

Come favorire il drenaggio

Iniziare dalle fondamenta attraverso uno stile di vita sano

  • Dieta fresca e bilanciata combinata con l’uso di piante eupeptiche per ottimizzare i processi digestivi

  • Minerali alcalini (magnesio, potassio e sodio) che "smuovono" il traffic jam; idratano i tessuti ed ossigenano la matrice extracellulare

  • Corretta idratazione

  • Attività fisica regolare

  • Sonno adeguato

Proseguire con

  • Riduzione dell'infiammazione

  • Medicinali omeopatici per il drenaggio omotossicologico (es GALLIUM HEEL per centrifugazione tossinica)

  • Piante specifiche per il drenaggio e la disintossicazione epatica (es. Cardo mariano e Carciofo)

 
 
 

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