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Dieta mista per cani: è possibile combinare cibo commerciale e fresco?

Aggiornamento: 13 feb



VERSIONE ESTESA DEL POST "TEMPI DI DIGESTIONE E PH GASTRICO. COSA DICONO GLI STUDI ATTUALI?"


Avrete sicuramente ancora sentito dire che non bisogna mai mescolare le crocchette con cibi umidi commerciali oppure alimenti freschi (cotti o crudi) poiché, avendo un tempo di digeribilità differente, se assunti insieme possono portare a disturbi gastrointestinali quali rumori dallo stomaco, problemi digestivi, flatulenza, reflusso, diarrea, e, nel caso della carne cruda, favorire la crescita di batteri patogeni, se questa rimane troppo a lungo nel tratto digerente.

Un'altra argomentazione contro la dieta mista è che il pH a cui le crocchette vengono digerite nello stomaco è più alto (meno acido) di quello a cui viene digerita un’alimentazione naturale cotta o cruda. Pertanto, se si mescolano crocchette e alimenti freschi, il pH dello stomaco sarà più alto, con conseguenti effetti dannosi come una cattiva digestione e un maggiore rischio di contaminazione batterica.

Tuttavia, nessuno studio scientifico ha mai evidenziato questi tipi di problemi. I maggiori rischi, invece, sono legati a possibili eccessi o carenze mineral-vitaminiche che possono verificarsi nel lungo periodo se la dieta non è adeguatamente bilanciata, esattamente come per una dieta casalinga o cruda fatta male, o per una commerciale in cui vengono utilizzati solo alimenti complementari.

Vediamo ora di districare la matassa attraverso le conoscenze che ci offre la letteratura scientifica attuale.


“Le crocchette e gli alimenti umidi/freschi hanno tempi di digestione diversi."

Qualsiasi alimento ha tempi di digestione differenti. Molti sono i fattori che influenzano la velocità di digestione come le dimensioni, il contenuto di grasso, l’umidità, la forma e la densità [1], [2]. In generale, i pasti più abbondanti hanno un tasso di svuotamento più lento rispetto ai pasti piccoli, i liquidi lasciano lo stomaco più velocemente dei solidi e i pasti molto ricchi di grassi possono causare una riduzione del tasso di svuotamento dello stomaco. Le diete che contengono fibre solubili come la pectina, la gomma di guar o i frutto-oligosaccaridi possono causare una riduzione della velocità di svuotamento rispetto alle diete che contengono fibre alimentari insolubili come la cellulosa, il mallo di arachidi e le emicellulose. Warrit e colleghi hanno dimostrato che cani di razze e taglie diverse mostrano notevoli variazioni individuali nei tempi di transito e digestione anche quando conducono stili di vita simili [3].


“Le crocchette vengono digerite più lentamente rispetto agli alimenti umidi/freschi.”

Dal momento che non ci sono molti studi sulla velocità di svuotamento dello stomaco nei cani o gatti alimentati con cibi umidi/freschi, affermare che il cane o il gatto impiegano più tempo a digerire le crocchette non ha alcuna base scientifica.


“Le crocchette favoriscano un pH gastrico più alto, per cui i batteri non vengono uccisi e le ossa polpose, nel caso della dieta cruda (BARF) non vengono digerite correttamente.”

Ad oggi (giugno 2023), non esiste alcuno studio che abbia confrontato esplicitamente il pH gastrico di un animale alimentato a crudo con quello di un animale alimentato con una dieta industriale. Tuttavia, esistono diversi studi sul pH di cani o gatti alimentati con una dieta industriale. Da questi studi emerge che il pH dei cani che mangiano croccantini (che tendono ad avere un contenuto di carboidrati più elevato rispetto all’alimentazione fresca) è in realtà altamente acido, con un pH medio di circa 1-2, ed esiste un consenso scientifico su questi valori [4], [5], [6], [7], [8], [9]. Allo stesso modo, i gatti alimentati con una dieta industriale hanno un pH medio altamente acido, intorno a 1-2 [10], [11], [12], [13]. Il pH gastrico varia in base all’alimento ingerito ma anche da individuo ad individuo e nel corso della giornata. In particolare, gli alimenti ad alto contenuto proteico provocano una maggiore secrezione gastrica [14]. Tuttavia, anche con queste alterazioni, il pH rimane comunque altamente acido durante la digestione. Questa è un'ottima notizia, poiché il pH altamente acido svolge un ruolo importante (ma non infallibile) nel proteggere cani e gatti dai batteri e dagli agenti patogeni presenti negli alimenti. È stato, infatti, dimostrato che livelli di pH acido dello stomaco inferiori a 2,5 e il rilascio di pepsina riducono e inibiscono batteri nocivi come Salmonella spp, Clostridi, Campylobacter ed E coli [15],[16],[17].

L’ambiente acido dello stomaco è necessario anche per mantenere un’adeguata azione enzimatica. L'attività della pepsina, enzima deputato all'idrolisi delle molecole proteiche in unità polipeptidiche più piccole, è massima nell'ambiente acido dello stomaco e si riduce e infine si inattiva quando il cibo lascia lo stomaco ed è esposto al pH neutro dell'intestino tenue. Diversamente, la lipasi gastrica è secreta, nel cane, in tutto lo stomaco ma sembra essere molto meno importante per la digestione dei grassi rispetto alla lipasi pancreatica [18] Per questo motivo, si ritiene che la maggior parte della digestione dei grassi avvenga nell'intestino tenue [19]. Anche l’amilasi non è attiva negli ambienti acidi. Inoltre cani e gatti non presentano amilasi salivare come accade nell’uomo, quindi anche la maggior parte della digestione dei carboidrati avviene nell’intestino tenue. È interessante notare che il pancreas dei cani produce una quantità maggiore amilasi a quello dei gatti. Tutto ciò significa che sia i cani che i gatti non si sono evoluti per avere i carboidrati come principale fonte di nutrimento.

Per riassumere, la produzione di acido gastrico, è strettamente regolata nei cani e in altri animali. È naturale ed essenziale che ci siano fluttuazioni di ph gastrico. Anche se non è stato studiato estensivamente nei cani, è probabile che si verifichi una leggera variazione nella secrezione acida tra una dieta costantemente ricca di proteine e una con un contenuto di carboidrati più elevato. Tuttavia, gli studi condotti su cani alimentati con crocchette mostrano che il pH gastrico é basso (in media 1,8-2) come quello che ci si aspetterebbe per un cane nutrito con alimenti crudi/freschi. Quindi l’affermazione secondo cui i cani alimentati con crocchette hanno valori di pH gastrico neutri o alcalini è completamente infondata e verificabile come falsa. Un pH gastrico alcalino o neutro non sarebbe in grado di digerire né gli alimenti crudi né i croccantini e comporterebbe una grave malnutrizione.


“Al mio cane/gatto problemi l’alimentazione di croccantini insieme ad alimenti umidi/freschi da problemi gastrointestinali: rumori dallo stomaco e feci poco formate.”

L’introduzione in grandi quantità di un nuovo alimento può portare a problemi gastrointestinali. Grandi cambiamenti nei macronutrienti (proteine, lipidi e carboidrati) della dieta possono modificare la composizione e la ricchezza del microbiota intestinale, ovvero delle comunità di batteri ed altri microrganismi che vivono nel tratto gastrointestinale del vostro animale. È noto che i cani che mangiano alimenti industriali hanno un microbiota diverso da quelli che mangiano cibi freschi [20], [21]. Un brusco cambiamento di alimentazione può alterare il microbiota con conseguenti problemi digestivi come diarrea, stitichezza e cattiva digestione in generale. Ecco perché si raccomanda sempre di introdurre un nuovo alimento in modo graduale: per minimizzare i disturbi digestivi. Integratori prebiotici e probiotici che possono aiutare a sostenere il vostro animale durante il cambio di dieta.

Come tutti i tipi di dieta (casalinga, barf, industriale), la dieta mista però non è per tutti i cani. È necessaria un’attenta valutazione nutrizionale per capire se questo tipo di dieta può essere o meno una buona opzione per quel soggetto.


“L’alimentazione mista non ha senso. Tanto vale passare a un’alimentazione naturale!”

Le ragioni per cui un proprietario può scegliere questo regime alimentare possono essere molteplici: per aumentare l'appetibilità del pasto, poiché vorrebbe alimentare il proprio cane/gatto con alimenti freschi ma per motivi economici, di tempo, organizzativi non è in grado di fornire un’alimentazione naturale bilanciata; per il desiderio di cucinare per il proprio animale quando ha più tempo a disposizione: cucinare è un atto d’amore!

Indipendentemente dal tipo di motivazione, penso sia giusto rispettare la volontà e le richieste dell’umano-proprietario. Nella scelta e nel consigliare una dieta, il nutrizionista che opera in chiave sistemica valuta anche il “sistema famiglia”, quindi considera le capacità di impegno economico e di tempo dei familiari oltre ai fattori inerenti l’animale. In questo senso un’alimentazione mista è vantaggiosa rispetto ad un’alimentazione completamente naturale, in quanto più conveniente in termini di prezzo (pensate a chi a cani di taglia grande) e di tempo (la preparazione è meno complessa).

Ma i vantaggi di un’alimentazione mista non finiscono qui …


QUALI SONO I BENEFICI DI UNA DIETA MISTA?

Benefici fisici

  • Maggiore umidità. Il cibo secco manca dell’umidità che gli animali domestici dovrebbero normalmente ricevere attraverso la dieta. Questo è il motivo per cui i cani che mangiano cibo secco bevono molta acqua! Un modo per arginare questo problema è quello di includere nei pasti ingredienti freschi ad alta umidità;

  • Maggiore assorbimento dei nutrienti. Uno studio (Hewson-Hughes et al. 2012) effettuato sui gatti ha mostrato che mescolare un alimento secco con un alimento umido ha un effetto positivo in termini di assorbimento dei nutrienti. Il transito del cibo nel canale digerente sarà costante e più dilazionato permettendo un maggiore contatto con la mucosa dell’intestino, e quindi un migliore assorbimento complessivo dei nutrienti;

  • Introduzione di alimenti funzionali

  • Aggiunta di prebiotici, probiotici e antiossidanti

  • Aggiunta di proteine fresche, aminoacidi e acidi grassi di alta qualità


Benefici etologici

  • Maggiore appetibilità

  • Arricchimento sensoriale: nuove esperienze olfattive

  • Arricchimento alimentare: nuove esperienze tattili e gustative


È NECESSARIO AGGIUNGERE DEGLI INTEGRATORI PER BILANCIARE LA DIETA MISTA?

In linea generale, non è necessario aggiungere integratori quando il fabbisogno energetico giornaliero del soggetto viene soddisfatto da un 70-75% di croccantini di alta qualità (sarebbe meglio optare per un prodotto che riporti il profilo aminoacidico, di minerali e vitamine completo) e un 30-25% di alimenti freschi (cotti o crudi). Quando, invece, viene utilizzata una % di alimenti freschi maggiore (es. 40-50%), è spesso necessario aggiungere degli integratori per bilanciare la dieta ed accertarsi che l'animale riceva tutti i nutrienti di cui ha bisogno.



RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

  1. Goggin JM, Hoskinson JJ, Butine MD, and others: Scintigraphic assessment of gastric emptying of canned and dry diets in healthy cats, Am J Vet Res 59:388–392, 1998

  2. Armbrust LJ, Hoskinson JJ, Lora-Michiels NM, Milliken GA: Gastric emptying in cats using foods varying in fiber content and kibble shapes, Vet Radiol Ultrasound 44:339–343, 2003.

  3. Warrit K, Boscan P, Ferguson LE, Bradley AM, Dowers KL, Rao S, Twedt DC. Minimally invasive wireless motility capsule to study canine gastrointestinal motility and pH. Vet J. 2017 Sep;227:36-41. doi: 10.1016/j.tvjl.2017.08.005. Epub 2017 Aug 23. PMID: 29031328

  4. Mahar, Kelly M et al. “Gastric pH and gastric residence time in fasted and fed conscious beagle dogs using the Bravo pH system.” Journal of pharmaceutical sciences vol. 101,7 (2012): 2439-48. doi:10.1002/jps.23159

  5. Tolbert, K et al. “Efficacy of oral famotidine and 2 omeprazole formulations for the control of intragastric pH in dogs.” Journal of veterinary internal medicine vol. 25,1 (2011): 47-54. doi:10.1111/j.1939-1676.2010.0651.x

  6. Sagawa, Kazuko et al. “Fed and fasted gastric pH and gastric residence time in conscious beagle dogs.” Journal of pharmaceutical sciences vol. 98,7 (2009): 2494-500. doi:10.1002/jps.21602

  7. Akimoto, M et al. “Gastric pH profiles of beagle dogs and their use as an alternative to human testing.” European journal of pharmaceutics and biopharmaceutics : official journal of Arbeitsgemeinschaft fur Pharmazeutische Verfahrenstechnik e.V vol. 49,2 (2000): 99-102. doi:10.1016/s0939-6411(99)00070-3

  8. Mojaverian, P.. “Evaluation of gastrointestinal pH and gastric residence time via the Heidelberg radiotelemetry capsule: Pharmaceutical application.” (1996).

  9. Lui CY, Amidon GL, Berardi RR, Fleisher D, Youngberg C, Dressman JB. Comparison of gastrointestinal pH in dogs and humans: implications on the use of the beagle dog as a model for oral absorption in humans [published correction appears in J Pharm Sci 1986 Dec;75(12):1207]. J Pharm Sci. 1986;75(3):271-274. doi:10.1002/jps.2600750313

  10. Tolbert, M K et al. “Evaluation of Gastric pH and Serum Gastrin Concentrations in Cats with Chronic Kidney Disease.” Journal of veterinary internal medicine vol. 31,5 (2017): 1414-1419. doi:10.1111/jvim.14807

  11. Parkinson, S et al. “Evaluation of the effect of orally administered acid suppressants on intragastric pH in cats.” Journal of veterinary internal medicine vol. 29,1 (2015): 104-12. doi:10.1111/jvim.12493

  12. Šutalo, S et al. “The effect of orally administered ranitidine and once- daily or twice-daily orally administered omeprazole on intragastric pH in cats.” Journal of veterinary internal medicine vol. 29,3 (2015): 840-6. doi:10.1111/jvim.12580

  13. Brosey, B P et al. “Gastrointestinal volatile fatty acid concentrations and pH in cats.” American journal of veterinary research vol. 61,4 (2000): 359-61. doi:10.2460/ajvr.2000.61.359

  14. F P Brooks, Effect of diet on gastric secretion, The American Journal of Clinical Nutrition, Volume 42, Issue 5, November 1985, Pages 1006–1019

  15. Beasley, DeAnna E et al. “The Evolution of Stomach Acidity and Its Relevance to the Human Microbiome.” PloS one vol. 10,7 e0134116. 29 Jul. 2015, doi:10.1371/journal.pone.0134116

  16. Martinsen TC, Bergh K, Waldum HL. Gastric juice: a barrier against infectious diseases. Basic Clin Pharmacol Toxicol. 2005;96(2):94-102. doi:10.1111/j.1742-7843.2005.pto960202.x

  17. Smith, James L. “The role of gastric acid in preventing foodborne disease and how bacteria overcome acid conditions.” Journal of food protection vol. 66,7 (2003): 1292-303. doi:10.4315/0362-028x-66.7.1292

  18. Carriere F, Laugier R, Barrowman JA, and others: Gastric and pancreatic lipase levels during a test meal in dogs, Scand J Gastroenterol 28:443–454, 1993.

  19. Smeets-Peeters M, Watson T, Minekus M, Havenaar R: A review of the physiology of the canine digestive tract related to the development of in vitro systems, Nutr Res Rev 11:45–69, 1998.

  20. Schmidt M, Unterer S, Suchodolski JS, et al. The fecal microbiome and metabo- lome differs between dogs fed Bones and Raw Food (BARF) diets and dogs fed commercial diets. PLoS One 2018;13(8):e0201279.

  21. Kim J, An JU, Kim W, et al. Differences in the gut microbiota of dogs (Canis lupus familiaris) fed a natural diet or a commercial feed revealed by the Illumina MiSeq platform. Gut Pathog 2017;9:68.

  22. Sandri, M., Dal Monego, S., Conte, G. et al. Raw meat based diet influences faecal microbiome and end products of fermentation in healthy dogs. BMC Vet Res 13, 65 (2016).

 
 
 

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