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È sempre necessaria una restrizione proteica nei cani o gatti con CKD?

Aggiornamento: 24 ott 2023



Le conoscenze scientifiche sono durature, ma non rappresentano la verità assoluta. La scienza progredisce mettendo in discussione nuove evidenze e riesaminando precedenti conclusioni. La verità scientifica è quindi un’approssimazione dei migliori dati di cui disponiamo ad oggi.


La restrizione proteica per la gestione delle patologie renali nel cane e nel gatto è un pilastro della terapia da molti anni. Tuttavia, la limitazione delle proteine come strategia dietetica nei soggetti nefropatici sta diventando sempre più controversa. Gli studi che mostrano una maggiore longevità nei cani e nei gatti alimentati con una dieta terapeutica per i reni, piuttosto che con una dieta di mantenimento, non sono, infatti, in grado di distinguere gli effetti benefici della restrizione proteica dai vantaggi della riduzione del fosforo e di altre caratteristiche delle diete terapeutiche per i reni.

Secondo alcuni autori non è ragionevole e svantaggioso somministrare una dieta a basso contenuto proteico a cani e gatti con IRIS allo stadio 1 e 2, e assenza di protenuria. Infatti, i cani e i gatti affetti da malettia renale cronica (CKD) sviluppano comunemente cachessia, ovvero perdita di massa magra (LBM), e di peso corporeo. Per mantenere la massa muscolare e aumentare l'appetibilità della dieta sarebbe preferibile somministrare una dieta con concentrazioni più elevate di proteine, pur incorporando gli altri accorgimenti chiave delle tradizionali diete renali. Un recente studio ha rilevato che i cani sottopeso, ovvero con un punteggio di condizione corporea (BCS) da 1 a 3 su 9, hanno una sopravvivenza minore rispetto ai cani con un BCS di 4 o superiore (Parker at al., 2011).

Oltre alla quantità di proteine, è necessario considerare anche la qualità, che dipende dalla composizione aminoacidica di una determinata fonte proteica e si con si misura in base alla biodisponibilità degli aminoacidi (AA) in essa contenuti, ovvero all’efficienza con cui gli aminoacidi vengono convertiti in tessuti. Una proteina di alta qualità, contiene quindi tutti gli aminoacidi essenziali per quella specie. Poiché il profilo aminoacidico può variare da una dieta all'altra anche se il contenuto di proteine grezze è simile, diete ad alto contenuto proteico ma povere di AA possono non essere in grado di mantenere al meglio la LBM.


Dal momento che in letteratura veterinaria non è stata ancora raggiunta una conclusione definitiva su quale sia la dieta ottimale per cani e gatti affetti da malattia renale cronica (CKD) - se una dieta che contenga proteine non limitate ma con le altre caratteristiche delle diete terapeutiche renali o una dieta terapeutica renale a restrizione proteica - sarebbe opportuno considerare ogni soggetto come un individuo unico e variare la gestione nutrizionale in base alle diverse forme di CKD, quindi allo stadio IRIS e al sottostadio della malattia.




Riferimenti

Parker VJ. Nutritional Management for Dogs and Cats with Chronic Kidney Disease. Vet Clin North Am Small Anim Pract. 2021 May;51(3):685-710. doi: 10.1016/j.cvsm.2021.01.007. Erratum in: Vet Clin North Am Small Anim Pract. 2021 Sep;51(5):ix. PMID: 33773648.


Sanderson SL, Tetrick M, Brown SA, et al. Effect of dietary approach on clinical outcome measures in dogs with naturally occurring chronic kidney disease (abstract). J Anim Physiol Anim Nutr 2013;97:1198–9.


Parker VJ, Freeman LM. Association between body condition and survival in dogs with acquired chronic kidney disease. J Vet Intern Med 2011; 25(6):1306-1311.


Bovee, Kenneth C.. “Mythology of Protein Restriction for Dogs with Reduced Renal Function.” (1999).

 
 
 

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